Ugo
Ugo, grande amico mio, ti ricordi quando facevamo footing per le brumose
campagne dell'hinterland milanese, il nostro ansimare e poi, sulla via del
ritorno, arrivavi sempre prima tu, mi aspettavi sulla soglia di casa con
quel tuo sguardo muto, quasi ironico e mi facevi tanta rabbia perché eri più
veloce di me? Eppure eri grosso, mangiavi tanto, oserei dire ti abbuffavi
e non ti importava niente della linea; diete, nemmeno a parlarne, non ne volevi
sapere nonostante i miei consigli. A te confidavo i miei sogni, le mie passioni,
le mie illusioni e tu te ne stavi lì paziente ad ascoltarmi senza mai dare
segni di noia o di insofferenza. Eri così dolce, mai una discussione tra
noi, sapevi proprio prendermi per il verso giusto. Poi un giorno, senza neanche
avvisare, sei scomparso dalla mia vita, scomparso nel nulla e non sei più
tornato. Ugo, dove sei? Torna, amico mio, mi manchi tanto! Ugo era il mio
mastodontico pastore maremmano scomparso un anno fa e mai più tornato a casa.
Osvaldo
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