Osvaldo Giangrossi

Home Le sue foto Opere GuestBook Scrivimi

 



Una rotonda sul mare

 

Era ormai tardi. Io ero seduto al tavolo sorseggiando di tanto in tanto un Manhattan e immergendomi beatamente nella musica suonata da un'orchestrina discreta. Dietro il bancone il barman sheckerava misture improbabili. Sulla pista poche coppie ballavano avvinghiate sulle note di un languido e romantico slow. Una leggera brezza increspava le onde che planavano frusciando sull'arenile illuminato tenuamente da una luna che ammiccava complice. L'avevo conosciuta al bagno ventidue, bella e sensuale, bikini mozzafiato,capelli lunghi color notte fonda che incorniciavano il suo viso di un ovale perfetto.  Avevamo simpatizzato subito quella mattina sulla sdraio, parlando a lungo della nostra vita e delle nostre esperienze, disturbati dalla radio del nostro vicino di ombrellone che gracchiava musica a tutto volume. Ci eravamo ripromessi di vederci per la sera. Si materializzò davanti a me come una visione, con quel suo vestitino trasparente che lasciava quasi nulla all'immaginazione. Io la ammirai estasiato,la presi per mano,andammo sulla spiaggia. La notte ci era amica,in un battibaleno ci togliemmo di dosso i vestiti spargendoli qui e là e,rimanendo completamente nudi, ci tuffammo verso le onde che ci venivano incontro. Giocammo a lungo spensierati,spruzzandoci reciprocamente con l'acqua salmastra fino a quando lei scappò sul bagnasciuga invitandomi ridendo con lo sguardo ad inseguirla; vedevo i suoi piccoli seni danzare meravigliosamente sincronizzandosi al ritmo della corsa. La rincorsi fino alle cabine che erano lì, allineate, tutte uguali, ci stringemmo in un lungo frenetico abbraccio; le nostre lingue si cercavano furiosamente, mentre i nostri corpi erano percorsi da uno squassante brivido caldo. Finimmo lunghi distesi lì sulla spiaggia; facemmo l'amore, incuranti della sabbia che si appiccicava sulla nostra pelle. Continuammo così a lungo,  annullandoci completamente l'uno nell'altra in una felicità senza confini, finché esausti, appagati raccogliemmo i nostri vestiti, andandocene mano nella mano. Cominciava ad albeggiare.....

Osvaldo



 



osvaldo