E’ sempre un bel giorno per essere vivi

Della serie: "la retorica non è sempre retorica"

(mi scuso per la lungaggine, ma l’argomento non è di veloce disquisizione)

Vita

- Guardare la vita, pensare al "minuscolo" per trovarci dentro il piu` "grande".-

E` facile, basta lasciarsi andare... -

Filosofia e belle parole e poi la vita scorre sempre uguale, come un fiume, monotona e insopportabile per molti. Ma forse siamo troppo esigenti e non riusciamo a vivere da persone normali per quello che siamo, per come siamo.La vita ci scorre davanti come un fiume pieno di detriti. Questi detriti a volte sono come parole scritte nel vento senza dar loro un indirizzo preciso. Cosi’ chi le deve ricevere non potra’ mai capire. A volte vale più un solo ciao che le parole di cento canzoni.

Per combattere una società come la nostra che per forza è comandata dal businness ed è ormai forte e troppo potente, per riuscire a cambiare in maniera radicale la visione della vita occorre, secondo me, cominciare da noi stessi, passando successivamente a chi ci sta intorno, i famigliari, gli amici i figli i propri cari, cercando di trasmettere goccia a goccia quel senso della vita, quei sentimenti che potrebbero in futuro prendere il posto del dio denaro.

Penso che per abbattere un colosso occorra colpirlo ai giovani fianchi.

Parole, cose, sentimenti voragini sogni e ritorni,

sbagli, errori, amori fragili e immensi,

veri,

chilometri di strada,

desideri, comprensioni ed incomprensioni, dolore.

Vita bastarda e magnifica,

speranze e gioie in un lampo;

volontà di crederci ancora,

forza, stima e dignità;

essere uomo, essere donna,

essere sé stessi prima di tutto,

ma tutto per l’altro.

Cose.... che potrebbero essere vere... e rendere la vita bella davvero e soprattutto viva! Sta tutto nella mente, la forza o energia si può controllare. Ma il gusto e il piacere di essere? Di parlare di imparare, di vivere ogni minuto e persino di sbagliare? Fanno parte della consapevolezza del "sono", di sentirsi sé stessi, di comprendersi facilmente senza parole, di essere intelligenti davvero e geniali. Se invece di cercare la felicità usassimo il pensiero positivo come sinonimo di lietezza nell’affrontare le avversità della vita, ecco che non avremmo bisogno di affidarci agli oracoli o a qualche psicoanalista. Saremmo noi i consapevoli artefici del nostro destino o almeno nel modo di affrontarlo.

Ma diciamo che ognuno di noi ha paura di morire... Difficilmente esistono persone che non se la ridono per la paura di morire o di non essere esattamente "nessuno". E’ una paura che permea ogni cellula. Diciamo che la vita è una cosa senza vere regole e si deve vivere come viene, no? Sciocchi, siamo in molti ad esserlo, e poi.... oggi come oggi andiamo incontro a qualcosa di oscuro. Esiste ancora qualche valore che riusciamo a riconoscere?

I valori stereotipati, quelli classici?

Vivere… Dolore!

Lo stereotipo e la noia e la ripetizione e la sciocchezza e la stoltezza, la banalità sono dolori insopportabili. Le malattie ci stanno uccidendo, volgarità e ignoranza si chiamano. Ci tormentano, sembra una strada senza uscita. E` una minaccia in tempo reale. In effetti, ognuno ha i suoi interessi, la sua vita è fatta in un certo modo e non permette a nessuno di toglierli quel che ha preso: i privilegi. E’ il potere della seduzione. Il mistero velato, l’onniscienza del sentimento, della semplicità, della fantasia, della femminilità. Basta prenderlo in prestito e via... sei subito qualcuno... ed una vita come vuoi che sia...

Cosa possiamo fare se non superare l’uomo.

Si vive e rivive e si cambia e si diviene, l’importante è essere sempre importanti. E qualcuno ha detto che la cosa più importante della vita è scegliere qual è la cosa più importante. Forse è essere noi stessi e credere di esserlo fino in fondo, ma non è facile. L’uomo è già superato purtroppo. Andiamo verso il basso da un pezzo, se si è qualcuno che vogliono che noi siamo, invece di essere ciò che siamo. Ma ho ancora fiducia.

"Nei sogni di neve e freddo rinasco oltre me stesso: di sole e di vita."

Ci sono molti luoghi comuni al riguardo come "la vita ricomincia a 40 anni" o "i miei primi 40 anni..." ecc., per molti è veramente un giro di boa. Alcuni di voi ci sono già passati e, probabilmente, ognuno l’avrà vissuto a suo modo. Ogni modo è giusto, non ne esiste uno migliore. Ricordo come ho vissuto il passaggio di quel genetliaco. E` stato inevitabile fare bilanci di ciò che fino ad allora ero riuscito a costruire nella vita. La vita è strana ed imprevedibile, per questo è bella. A volte può sembrare monotona o terribile, ma non lo è mai se si lascia aperto il cuore.

Occorre accettare le emozioni.

Valorizzare le belle cose che ci sono intorno ed usare l’ironia per combattere le avversità. Non sempre è sufficiente, lo so. Ci sono eventi nella vita che non vorremmo mai incontrare ed allora l’ironia non basta ed il tutto si veste di retorica. Ma l’uomo è grande, anche se è una macchina imperfetta. L’uomo è immortale perchè ama ed è amato. Per questo rimarrà sempre vivo nel ricordo di quelli che ci sono o che verranno.

Dolore impossibile da accettare?

Quando subentra, credetemi, è terribile e si rischia di cadere in un gorgo che fa precipitare i’io verso le profondità più scure. Anche un cancro da questa sensazione, ma non per il fatto che ci condanna a pochi mesi di vita, ma perchè inconsciamente ci rendiamo conto che abbiamo perso la nostra battaglia. Chi ha il dono di vivere nella fede può trovare in essa un valido aiuto. Ma nessuno è mai perso del tutto, gli atei devono lottare di più, ma la forza per superare anche la famiglia dei "quasi impossibili da accettare", esiste e sempre si trova in un angolo della nostra coscienza. Da un certo punto di vista la fine di ogni cosa è inferno, anche perchè la vita è la sola cosa che conta. Concluso il ciclo non c’è forse più nulla, quindi vero inferno. Inoltre, quando e se le parole accompagnano la vita, per il poeta la lingua diviene passione. Il resto del cammino, al di fuori della lingua stessa intesa come poesia, è per il poeta semplice pelle che cambia e che conta poco, cioè rappresenta l’esteriore e non il profondo delle parole intese come passione. la pelle è ciò che si vede, il lato esteriore della persona; la lingua, intesa come parola di poesia, è il profondo; il resto del cammino (vita) è solo esteriorità.

A 17 anni scrissi queste frasi:

La vita è come un’interminabile partita a flipper:

quando la pallina entra non ti devi preoccupare

è quando viene il tilt che ci devi pensare.

Ma ricorda, se metti altre cento lire la partita ricomincia.

Ed il treno della fantasia ogni giorno parte ed ogni giorno arriva.

Finchè avrò vita la destinazione cambierà ogni volta:

Un viaggio all’interno del ignoto umano.

 

E fu a quell’età che coniai il mio motto più sentito:

"E’ SEMPRE UN BEL GIORNO PER ESSERE VIVI"


Ary