Stolti pensieri:  Come viviamo le persone

(siamo tutti dei di noi stessi)

Nessuno dovrebbe dimostrare niente se non a se stesso,

ma noi stessi siamo più vicini alla persona più di quanto pensiamo.

Ecco che allora ne abbiamo paura.
In realtà l'unica cosa di cui occorrerebbe aver paura è la paura di
non avere più paura.


La domanda vera:
Quanto e come credi alle persone?

Cosa fai per renderle vive e viverle?


Cerchiamo di comprenderle con i propri limiti.


Ma i propri limiti... sono un arrendersi in partenza o una prudenza
naturale?
Forse solo una scelta di difesa: L'ego va protetto.


Filosofia, belle parole e poi la vita scorre sempre uguale, come un
fiume, monotona e insopportabile per molti.


Ma forse siamo troppo esigenti e non riusciamo a vivere le persone
normali per quello che sono, per come sono.


Ci incontriamo per strada, scriviamo quattro corbellerie a volte
bellissime e poi via, alla prossima fino a farsi vecchi e scomparire
come degli idioti.


"Mai pretendere ciò che gli altri non ti possono dare"; non sono
solo parole, ma uno stile.


Forse si parla di stile quando ci si allena da soli...
Si può giocare a costruire, a rispettarsi e a conoscersi davvero
oltre le apparenze senza secondi fini.


Le parole che non hanno radice hanno tempi brevi.

Per esempio:

cos'è una città?

Cos'è un uomo?

Cosa dovremmo essere e invece cosa siamo davvero?


Troppo difficile? No, "come siamo", si esatto, quello che
viviamo, non quel che siamo o che 'vorremmo' essere.


Forse è quello che ci manca e non quello che abbiamo che ci fa
essere come siamo.


Forse il mondo gira al contrario, anzi è così, ma il mondo si
può "gestire".


C'è un solo tempo, il nostro.


Anche se tempo mi va stretto. Il tempo è come il filo di un vestito che ci
è cucito addosso.


Vogliamo parlare della "forza", senza maschere, bugie, luoghi comuni,
ecc; le maschere non servono, abbiamo tutte le facce incorporate in
noi stessi.


Diciamo che ognuno di noi ha paura di morire...
Difficilmente esistono persone che non se la ridono per la paura di
morire o di non essere esattamente nessuno.


Paura che permea ogni cellula.


Cose.... che potrebbero essere vere... rendere la vita bella davvero
e viva.
Sta tutto nella mente, la forza o energia si può controllare
Ma il gusto e il piacere di essere?
Di parlare di imparare, di vivere ogni minuto?
Fanno parte della consapevolezza del "sono", di sentirsi se stessi,
di comprendersi facilmente senza parole, di essere intelligenti,
davvero geniali.
Non ci tengo ai bracci di ferro.
La forza vorrei usarla in altro modo, se il traguardo fosse già
arrivato non avrei più scopo, alle volte occorre far finta di non
capire.


Per alcuni occorre vincere sempre, è la paura la propria condizione
di sopravvivenza.


Dolore no?
Ciò che io chiamo l'orca selvaggia può essere sconfitta.

E' un gioco no? Gli occhi ogni tanto sono ciechi, ma le persone non
sono mai un gioco, se non ti piace giocare, melanconicamente ti lasci
andare a irrealizzabili sogni ad occhi aperti.


Finche avrò un alito di vita crederò all'amore, ma con il rischio
di non biasimare chi tenta di uccidersi per questo.

Spesso dicono:
"…L'amore si è innamorato di me".


E' chiaro e così ti si addormentano i sensi e la ragione; e cominci a
vaneggiare in maniera rinunciataria e sconfitta in partenza.
Il senso è che tutto ciò non ha senso se non serve a qualcosa.
Per farlo servire devi farlo tu, credendoci. Serve a vivere, non a
vegetare.
Diciamo che la vita è una cosa senza vere regole e viviamo come viene,
no?
Sciocchi e siamo in molti e poi.... oggidì andiamo incontro a
qualcosa di oscuro…


Esiste ancora un valore che riusciamo a riconoscere?
I valori stereotipati, quelli classici.
Spesso dicono: Vivere… Dolore!
Lo stereotipo, la noia, la ripetizione, la sciocchezza e la
stoltezza, la banalità sono dolori insopportabili.


Una malattia ci sta uccidendo, "volgarità e ignoranza" si chiama.
Ci tormenta, sembra una strada senza uscita.


E` una minaccia in tempo reale.

In effetti, ognuno ha i suoi interessi, la sua vita è fatta in un certo modo

e non permette agl’altri di togliere quel che ha guadagnato con sudore, i privilegi.

E' il potere della seduzione.
Il mistero velato, l'onniscienza del sentimento, della semplicità,
della fantasia, della femminilità.


Basta prenderlo in prestito e via... sei subito qualcuno... ed "una
vita come vuoi che sia..."


Cosa possiamo fare se non superare l'uomo, si vive e si rivive, si
cambia e si diviene, l'importante è essere sempre importanti per noi stessi.
Essere noi stessi e credere di esserlo fino in fondo non e` facile.


L'uomo è già superato, purtroppo andiamo verso il basso da un pezzo
soprattutto quando si è quel qualcuno che vogliono che noi siamo.


Ma ho ancora fiducia.
Siamo animali senza sentimento, sensibilità... e limiti.
Le cose facili non sono interessanti.


Chi eravamo prima che il diluvio seppellisse le montagne e
costruissimo la barca?
Se fossi Dio avrei le risposte per tutti.
In realtà siamo tutti dei ma solo di noi stessi.

Ary