Rancore e perdono

 

Provare rancore verso la persona che ci ha causato un forte dolore
è comprensibile e umano.

Ma la vita quotidiana è contornata da tante piccole sfaccettature
relative alla diversa sensibilità delle persone. Occorre quindi
tenerne conto. Tali differenze possono a volte generare conflitti e
rancore.

Secondo me è il perdono quel il sentimento che elimina il rancore.

Ma occorre indirizzare questa "facoltà" nella giusta direzione.

Se sbagliamo oggetto del perdono, difficilmente saremo in pace con
noi stessi.

Alle volte (forse spesso, se non sempre) il vero obiettivo del
perdono deve essere "noi stessi". Perdonarci per non avere saputo
prevedere o evitare un dolore fa si che il rancore verso quella
persona o situazione si affievolisca.

Cerco di spiegarlo con altre parole.

Alcune persone mantengono il rancore per anni anche verso persone
che non vedono più. Perché? Perché in realtà il rancore non è
verso la persona che ci ha causato il male, ma verso noi stessi che
in quell'occasione non siamo riusciti ad evitarlo. Quindi, parlando
di perdono, ripeto che occorre soprattutto perdonare noi stessi.

Tutto ciò cosa c'entra con la comunicazione? C'entra perché
perdonare noi stessi significa stare bene internamente, stare sereni.

Ed è fondamentale questo stato d'animo per avere una buona
comunicazione con gli altri.

Lo scopo di questo scritto è solo quello di far riflettere su un
punto di vista e assolutamente non quello di scrivere Verità.
Infatti aggiungo anche la seguente considerazione che credo si
avvicini al modo di vedere cristiano: "perdonare non è cosa umana,
ma divina". Questo specie di aforisma secondo me suggerisce di
considerare tutte le persone uguali. Cioè conferisce la facoltà del
perdono solo ad un ente superiore che in questo caso è solo Dio.
Dunque solo Dio avrebbe la facoltà di perdonare, l'uomo no. Allora
cosa può fare il pover uomo che ha subito un torto se non ha neanche
la facoltà di perdonare? Appunto perdonare sé stesso. Questo non
significa che devo continuare ad amare la persona che ci ha fatto
del male, ma assolutamente aiuta a non provare rancore o addirittura
odio. Se ci pensate odio e rancore fanno molto più male a chi li
prova che sull'oggetto stesso di questi sentimenti, che anzi
potrebbe addirittura "gongolare", vedendo protratta la nostra
sofferenza.
Dunque devo fare il suo gioco? ;-)


Ary