I numeri e l'infinito (dedicato al Pigreco Day)

        Odio il PIGRECO!

 

I numeri hanno una caratteristica unica, non finiscono mai: è sempre possibile aggiungere un'unità.

Quindi è l'esempio più semplice per descrivere l'infinito.

Le più grandi menti del mondo si sono cimentate nel tentativo di razionalizzare il concetto di "infinito" e tuttora il discorso è aperto. Filosofi e matematici, teologi e scienziati si scontrano sul concetto di infinitamente grande o infinitamente piccolo, che poi è la stessa cosa.

E come si pone l'uomo medio di fronte all'infinito? Nasciamo ed iniziamo subito a morire, e questa realtà per noi è l'unica cosa certa.

Eppure speriamo che un giorno qualcuno scopri il segreto dell'infinito ed illumini la strada dell'uomo. Una sorta di ricerca dell'immortalità.

        La vita si plasma all’interno dei corpi solidi.

        Nasciamo e ci troviamo aggrovigliati in forme geometriche indistinte.

        Ci colpiscono, ci penetrano, sono fuori e dentro di noi.

        Linee rette, curve, parallele.

        Forme che si chiudono, si aprono che girano su stesse e si attorcigliano.

        Poi arrivano i corpi solidi, pericolosi, dai quali difficilmente si riesce a sfuggire.

        Quando ci prendono ci inglobano, ci rinchiudono, ci soffocano.

        Spesso nemmeno ce ne accorgiamo.

        Ai più fortunati capitano forme irregolari, piene di angoli e lati di diverse dimensioni,

        ad altri capita la monotonia delle forme regolari, sfere, cubi, coni, ecc..

 

Questa è la vita dei numeri, quei numeri diventati arte e sostanza, quei numeri di cui non ne possiamo più fare a meno.

La matematica nacque come evoluzione naturale del pensiero organizzativo dell'uomo. Dapprima strumento, ora carnefice.

Siamo vittime dei numeri, delle statistiche, del denaro...

 

Il 14 marzo è la giornata in cui si celebra il "PI greco" uno dei numeri fondamentali della matematica. Quello che regola il rapporto tra diametro e circonferenza del cerchio e che quindi regola anche le forme geometriche indistinte. Per questo lo odio, con la sua caratteristica di numero irrazionale (dopo la virgola la sequenza dei numeri è infinita) è diventato il nostro carceriere.

Forse non a caso.

Infatti solo l'uomo nella sua "infinita" arroganza, poteva trovare un numero irrazionale per tentare di dare un senso alla propria vita.

 

 

Ary