Indole
…Dalla propria indole non c’è via di scampo".
Ma quando si può dire che la formazione dell’indole è completa, finita?
Il percorso di creazione della propria indole nasce ancor prima di venire al
mondo, forse nel momento esatto del concepimento e si porta dietro le
caratteristiche scritte nel DNA dei genitori.
L’indole inizia il proprio cammino sulle vie della vita e dei sentimenti appena il feto è in grado di "sentire".
L’ambiente aiuta a formare il carattere dell’indole e le vicissitudini
dell’"involucro" contribuiscono a formare la sua definizione.
I geni sono modificabili solo in
laboratorio, essi sono molecole
caratterizzate da reazioni chimiche prestabilite.
Ma è la combinazione giusta ed equilibrata di queste cellule che infine danno origine all’individuo. Ma durante il percorso, l’indole può subire dei cambiamenti, delle fasi, dove le molecole del DNA si ricombinano in continuazione. O meglio, la catena rimane costante nella forma elicoidale
descritta dagli scienziati biogenetici, mentre sono invece gli scambi energetici
che mutano a causa degli eventi esterni.
Ecco che il cervello, la mente,
interviene ed introduce, nell’ambito di
queste reazioni, il fattore "ricerca della perfezione", l’esatta
configurazione al fine di ottenere un "equo scambio energetico".
Riuscire in questo intento senza passare dallo stato di sofferenza e dolore
rimane un sogno difficile da raggiungere.
Occorre comprendere che la sofferenza ed il dolore sono strumenti necessari
per la formazione della propria indole.
Ma attenzione: e se noi stessi fossimo una molecola di DNA di qualche organismo pluricellulare, infinitamente più complesso?
Ary
PS: Ho paura che appena postato questo
pezzo gli infermieri tornino alla carica.