CRONACA DI UN'AGGRESSIONE
A cento all’ora per le vie del paese, gli occhi pesti e gonfi, una maschera di sangue il volto.
Urlavi scappando, gridavi "bastardo, figlio di puttana!"
Un auto improvvisa e la corsa finì in uno schianto.
Uscisti barcollando e scappasti a piedi.
I poliziotti ti bloccarono e crollasti.
I soccorritori ti trovarono così
I vestiti strappati, sporca. Non ci vedevi quasi più.
"Maria, Maria!" Gridavano i soccorritori.
"Porco e bastardo...", Rantolavi. "...Guardate come mi ha ridotta..."
Ma l’alito la tradiva. Una gonna con una cerniera davanti non serviva a coprire ciò che forse voleva nascondere.
I soccorritori riuscirono a trasportarla all’ospedale e a lavarle gli
occhi con la soluzione fisiologica.
Ma lei continuava ad inveire, questa volta al telefono: "Bastardo, guarda
cosa mi ha fatto fare!"
"Mamma, aiutami.... Quell’uomo fottuto mi ha fatto del male..."
Poi si alzò, scese dal lettino e scappò nuovamente per strada.
I poliziotti non la trattennero, non potevano.
I soccorritori si guardarono negl’occhi senza parlare.
Sapevano che da lì a poco qualcuno gli avrebbe ancora chiamati.
Ary