BANCARELLA DI ANIME

 


 

Mezzanotte: immobile osservavo il suono di campane, mentre guardavo in faccia il domani.
Odierna sfida di un futuro mai certo. E le campane sembravano ascoltare questo sguardo.
Ogni rintocco accompagnava un pensiero diverso.
Ed è così che vidi ciò che sono e non sono, ciò che dovrei essere e che invece giace in un recondito sogno dimenticato.
”Il domani sarà fautore di nuove incognite da vivere e se un grido vagherà nella notte, sarà solo l'ineffabile suono della mia anima accompagnata da batacchi di campane.”
"I rami di gelso scrivono verso il cielo la vita degli uomini", pensai.
"Disegnano girandole di luce e coni d'ombra, dove i misteri sono noti solo alle fate e agli angeli".
In quel mentre una voce mi distolse da questi refoli di pensieri.
Era suadente, come di una sirena che ammalia.
Raccontò di un affare, di uno scambio di anime.
Ascoltai curioso.

< Aldilà del ponte >, disse, < c'è una bancarella strana, avvolta da una nebbia fine, discreta >.
La voce continuò raccontando che ogni persona che si avvicinava alla bancarella rimaneva soddisfatta.
< Anche i più poveri ci vanno e si ritrovano insieme ai ricchi >.

Improvvisamente mi ritrovai per strada e mi accorsi delle numerose persone che si avviavano verso il ponte.


"Gino"! Gino, che fino a ieri se stava steso in un letto dell'ospedale della contea.
"Oh", penso. "E’ guarito".
Anna, la nonnina del paese, tutti la chiamavano così anche se non è poi tanto vecchia, solo che un male l'aveva resa curva e le ossa mal la reggevano.
Ora pareva quasi correre dritta come un fusto.
E Giorgio, "Giorgio! Amico mio". Eri in viaggio, partito con l'aereo e... Solo ora mi ricordai di aver sentito che un aereo era caduto.
Valdo... Sempre col sorriso, "ma allora non era vero!" Mi si illuminò il viso.
Poi vidi altre persone che non mi dicevano nulla, non le conoscevo, ma erano tutte in fila e camminavano verso il ponte.
"Ma come mai non ho notato prima la bancarella"? Mi chiesi.
Ma forse conoscevo la risposta.
Sentii una mano sfiorarmi la spalla e una voce mi disse che era arrivato il mio turno.
Allora capisco, ecco perché non mi sentivo bene in questi giorni.

Mesto mi accodai, conscio che l'ora era giunta.
I miei passi, dapprima pesanti, si fecero leggeri, e quasi volando mi ritrovai davanti alla bancarella, curioso mi accinsi a guardare le merci esposte.
Un semplice cartello scritto con mano tremante diceva:

<< Bancarella di Anime - Offerta libera >>

"Ma come!?" Mi chiesi senza dire una parola e il vecchio seduto dietro la bancarella rispose:
"è facile giovanotto!"
"Giovanotto? Insomma ho quasi 50 anni..." Risposi sempre mentalmente.
"Ma cosa significa tutto ciò?"
"Ma benedetto figliolo, possibile tu non abbia ancora capito?
Questa è la bancarella delle anime, tu sei fortunato, ti si è data la possibilità di prenderne una in cambio della tua, che ormai stanca, ha fatto il suo tempo."
"Un'altra anima?" Pensai. "Un'altra vita allora.
La possibilità di correggere gli errori, di fare altre esperienze..."
"No!" M’interruppe il vecchio. "Non la stessa vita, una diversa a tua scelta, a patto che lasci un’offerta."
"Ah, capisco. E che tipo d’offerta dovrei lasciare, che ti possa interessare?
"Ma è semplice, testone! La possibilità che altri prendano la tua anima. Mica penserai che siano infinite!"
Tu puoi scegliere quella di un altro e forse, se ne sei all'altezza, partecipare alla sua esistenza, così, di fronte agli accadimenti della vita di quell'anima, potrai fare scelte giuste oppure sbagliate, ma in ogni caso saranno diverse dato che ragionerai con la tua testa."
"Oh mio Dio!" Pensai. "Allora chissà cosa combineranno con la mia!"
E risposi secco:


"NO, GRAZIE".
"No? Ma sei sicuro? Pensa, potrai vivere ancora, anche se in un'altra immagine del reale.
Non a tutti è data questa possibilità."
"Vedi vecchio," risposi, "io ho amato la mia vita, se rinascessi sono certo che rifarei le stesse scelte e gli stessi errori e non sopporterei che qualcun altro si appropri di tutto ciò, come non trovo giusto che io prenda l'anima di un'altra persona. L'anima è l'unica cosa che per sempre rimarrà indelebile nel ricordo di chi ci ha amato. Grazie lo stesso per l'offerta."
"Hum", fece il vecchio, questo non lo avevo previsto, avevo scommesso con il mio collega che, dato il tuo attaccamento alla vita, avresti accettato ed ora mi tocca pagare la scommessa e mandarti da lui."
"Acc! Un collega... E chi è?" Chiedo allarmato.
"Non ti preoccupare..." Rispose il vecchio e sornione m’indicò una luce in fondo alla via.
Fu così che di colpo mi risvegliai nella sala rianimazioni dell'ospedale mentre il medico anestesista lasciava la stanza.
Urlai…
Il medico lentamente si girò e soffermandosi sull'uscio mi strizzò l'occhio.

 


Ary

Home
E-M@il
Barzellette

LINKS