Versus Debellatio

(Se mentre la notte osa senti, allora sei vivo)

Provare a tacer sarà onore
proliferar parole non serve
e meno ingiusto d’ogni dolore
saranno le gemme lacrime acerbe

Se

creature di sasso
dentro mari di fango s’aggirano
e nella selva oscura del fracasso
calpestano anime che ignave s’adirano

mentre

Strideano sotto il crudo incedere
Oh, immonde fameliche bestie
nella pietraia lavica di cenere
alzati fumi di zolfo e molestie

la

Diaspora cangiante, innocente culla
s’arresta respiro di cieli dannati
tuonando saette il loro umor nel nulla
di caldi odi  pungenti e salati

Notte

Non crescer dentro verme solingo
sputa il tuo veleno dalla roccia alle crepe
così il tuo dire stolto e ramingo
sarà spugna di mare dietro la siepe

Osa

Breccia nell’aere del saper incerto
fatidiche domande che scrutano l’ignoto
solo i saggi del tempo sapran risponder certo
senza remore e timor di chi è devoto

Senti

Se i sassi gittati non saranno contro
e se il ferro calato non sarà offesa
nemmeno le parole saranno dentro
 ma solo di un istante secolare ascesa

Allora

sarà asciutto il deserto di rovi e di carogne
restando tal perchè non si confonda
negli sprazzi di sangue, e le zampogne
vedranno Dio cassar la gente immonda!


Sei

Così, da un giorno buio la neve
che mai bianca nasceva
senza accorgerci sarà lieve
dell’orca selvaggia battuta la sera.

Vivo.



Ary