L'ultima prece del soldato

 

Di sangue i calzoni macchiati
E negl’occhi dolore
Torni a sperare
Chè di settembre il colore
Di vespri antichi e malati
Non cancelli il tuo stare.

Addì del volgo il pascere
In attesa di granaglie
Rosse e cangianti
Le cui deboli maglie
Adornano sere
Di piedi storpi in avanti.

Troppi i corpi in ombra chiara
Di un sole cruento e caduco
Poscia il “sapiente signore”
Cipiglio arcano e rauco
In mente la pulzella amara
Mischiare guerra e amore.


Ary

(Dedicata a tutti coloro sono morti soldati per un ideale non loro)