Se solo

D’aurora il glicine si elevava discreto.
Osava il pallido sole sul suolo d’avorio scarlatto.
Bianche le orchidee sbirciavano sopra i marmi del giardino.

Ed io, di soppiatto, t’osservavo.

Vestita di scuro
sulla piazza gremita di gente.
Non alzavi lo sguardo,
chiedendo "perchè" al sapore pungente
di una scia di fragole amare.

Impotente lasciai il posto al mare inquieto
mentre l’azzurro dipingeva l’aria
lasciando un canto discreto
morir nel destino voluto.

Un attimo nel vento,
un angolo di sogno
e potrebbe essere ancora vita,
se solo avessi il coraggio di rinascere.


Ary