Rinasci oltre te stesso

 

Guardo, stanche le foglie
spinte da mani invisibili,
che non sanno star ferme.
Ascolto dell'acqua il rigoglio
che scende le rugginose grondaie.

E disegnano nell'aria i suoni di un coro di mille voci.
E mille campanelle rigurgitano colori e deliri.

Ecco sulla fronte della notte l'alba tracciare la prima ruga
mentre superbe tramontane solcano spazi vuoti
Ecco che danzano sulle rupi le folgori
e le saette scatenano il cielo.

Turchina una nebbia mi avvolse e dinanzi a Lui mi trasportò.
Egli disse:

"Rinasci oltre te stesso,
il mio Natale sia anche il tuo."