QUEL SOTTILE AMARE


Quante volte
nudo ancora dovrò restare
vittima e giustiziere
isole finte che non sanno volare

Quante volte
ancora dovrò fingere
di ascoltare il mare
e bere lacrime mie amare

Quante volte
ancora dovrò rinunciare a sognare
sole e aria da respirare
per poi del nulla morire

E del giorno il tempo scrivere
su queste pagine fatte di niente
come il sapore della gente
profanate dal sacro da bere

E della sera temere il colore
e più della notte l’arrivare
senza aver potuto altro fare
che di nascosto il sottile amare.

Ary