Preghiera
Oh infame realtà, non lacerare il mio sogno, non avrei più panni per coprirmi, acqua per la mia sete, ne' cibo per nutrirmi. Neanche dell'amore quel bisogno avrei ché un equilibrio senza rete può essere puro come bianche sono le ali di libertà. Oh sogno invano, non cedere ai fasti del vero, che questa luce siffatta scura del tuo giudizio illuminato e severo accetti di un uomo la prece 'si caduca di zolle fiorite e tronchi di cipresso. Avrei del desiderio la fonte e agonia di sorte l'attesa Ade ed empireo dell'eterna stoltezza che di uomo ne e' governo fin dai giorni più antichi. Oh sensi persi, nella giostra che e' la vita senza scampo lasciati o forse mai voluti delitti della mente mai sacrileghi. Ritornate forti e sani donando gioia infinita ché il peccato e' cosa da niente se nelle mani c'e' della gente il sapore. Oh sole Dio mio, con il cuore mantello degli affranti perdona, e con il calore nettare degli dei riscalda quel prediletto chetato ardore Infine, assolvi in me la colpa di voler per forza amare dell'ortensia l'intenso profumo e delle spine di rosa il dolore.
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Ary