Portami via
dal quel baratro
che sono i miei pensieri di come era un tempo quando la luce era viva
portami via
da quel tunnel
che assomiglia ad un caldo utero pieno di quella voglia nascosta e vera
portami via
da me stesso
che ogni giorno che passa diventa sempre più insopportabile come il male
portami via
da questo tempo
che non fa che costruire capanne di paglia su alberi senza fiori né foglie
portami via
da tutto questo
che la vita è piena di gente che odia, gente che muore, gente che soffre.
No, non ti porto via,
perché tu sei la gente,
sei la paglia,
sei il male,
sei l’utero e sei la luce.
Ary