La porchetta interrotta


Da quanto tempo desideravo quel momento.
Seduti uno di fronte all’altra.
Un tavolo di legno, una panca,
una bottiglia di Romanella
e la porchetta di Ariccia.

Era uno di quei momenti semplici, e vivi.
Quei momenti dove i piaceri finalmente si assaporano,
si gustano perfetti, insieme.

Il tuo viso era contento, sereno, forse felice.

Ti guardo, sai, quando sei così.
Quando il mondo sembra dimenticato alle spalle e
Finalmente sei serena

E niente mi fa più felice del fatto di essere io
Quella persona.
Quella persona che sa regalarti qualche momento di serenità.

Io mi sento bene con te e in te.

E quella sera era così
Un momento magico costruito a regola d’arte
Tra le crespe delle onde
Tra le fronde degli alberi in tempesta
Tra le lacrime di un mondo ferito.

Ma questa volta….. ho fallito.
Il destino sfidato si prese la sua rivincita.

Squillò il telefono
E quel mondo apparente fu sconvolto dalla realtà vera,
quella di tutti i giorni, che forse a torto volevamo per un po’ dimenticare.

La vita è sempre più grande e forte di ogni fantasia, anche nelle cose tristi e brutte.

E quei momenti che volevo regalarti, in un secondo furono annientati.

“Volevi darmi la felicita’… invece… mi hai portato ancora la morte”

Mi hai detto poco tempo dopo.

Ed io morii in quell’istante, dentro di me

Ma io ti giuro, Amore, che quei momenti di serenità rubata
Torneranno
su una panca di legno, con un bicchiere di vino in mano e
la voglia di esser vivi sentendoci Noi e nessun altro

E finiremo, quella porchetta, tristemente interrotta.



Ary