Sulla scia di ciò che vedo e che sento spesso intorno, mentre ancora la bellissima canzone di Cristicchi mi suona dentro, ho voluto dedicare questa mia, in prima istanza divisa in tre pezzi, a tutti i "sani" rinchiusi dentro le mura bianche, licenze poetiche incluse.

Nani dentro

Mi "avvalo" del cielo per sognare semplice acqua da bere
E trovo buchi colmi di sassi.
Io
Morirò
Di
Sete.

Vacuo è il sospirare se sordo risponde il cuore
Del vagito dei sogni persi nel mistero
Urlo di sale
Che nasce dal binomio del dubbio
Insegna la sconfitta che nulla può fare
Se il disegno di un geco è grolla del dolore
Vacuo è il morire
Lentamente
Senza sapere
D’esser sani
Mente confusa nei passi dei camici bianchi
E lacrime di latta su volti grigi
Come le sponde dei letti.

Spirali queste teste di geni ignoranti
Che presumono il sapere
E non sanno che il mio stare è di pietra
Per non sentire, per non vedere
Come si agitano le loro piccolle ed inutili menti
Mentre li spio nelle orecchie
E guardo loro i denti.
Nani dentro.

Mi "avvalo" del cielo per sognare semplice acqua da bere
E trovo buchi colmi di sassi.
Io
Morirò
Di
Sete.



Ary