La
vera storia della bibbia
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Nel
1600 a.e.v. viveva di stenti e visioni un pastorello magentiano
che, adoperando un osso di capra intriso di sangue ovino, incise su
fogli di canapa la storia più bella del mondo. Poi venne un tale di
nome Mosè che con uno scaltro trucco si appropriò della mitica
pergamena. |
Durante il viaggio di ritorno naufragò a causa di una terrificante burrasca. Prima di espiare l’ultimo rantolo Mosè arrotolò il papiro e lo infilò in una bottiglia di rum. |
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Molti secoli dopo una tromba d’aria fece volar fuori il mitico rotolo dal quel mare (ormai morto) e lo depose sulla tavola di un tale di circa 30 anni. Questo tizio che fino ad allora non sapeva cosa fare lesse ed imparò a memoria il contenuto del papiro e cominciò a divulgarlo tramite la sua Parola. |
Non si capisce come mai un tizio romano si lavò le mani con il contenuto dell’acqua di quella bottiglia e quel tale fu crocefisso. |
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Tre
giorni dopo passò di lì un discendente del mitico pastorello
magentiano, rubò il corpo di quel poveretto crocefisso e mentre lo
nascondeva si appropriò a sua volta del mitico papiro e lo trasmise di
padre in figlio. |
Ecco in che modo
arrivò a me :-))
Ary