Io,
uomo, Dio
I misteri dell’anima sono tesi
come corde di violino
in quest’ombra che è la vita.
I sogni che accompagnano il muoversi dei passi
si
fanno sempre più lievi:
luce che ha il sapore del gioco perverso del Padre.
E morire, dormire ...Può essere il sognare.
Gola arsa e occhi lucidi il vivere.
Col canto di usignolo ferito brami di essere.
Ari i campi sui quali vivi per magnificarti della terra
e rubi scie di rondini impaurite per illuderti del cielo.
Ho disegnato un coro di voci che ora sanguinano,
gridano
e contro di me insultano.
So che i misteri dell’anima sono come lava
che
cola dalla bocca di un infinito vulcano
la cui cenere è trasportata dal vento di tutti i mari.
Con le mie idee cucirò il vestito che indosserò domani.
Un domani che giace addormentato nei vostri palmi.
Ary