Il greto del fiume



Scintilla di Notte, innesto la quinta sul manto nero.

                        Solo riflessi di luci spente
                        Salite e discese, curve
                        Sciami di pensieri avvolti in carta argentata

   In fondo il greto del fiume
   L’ultima curva
   Un salto infinito e il fracasso sveglierà qualcuno.

                       Assenza di rumori, dolce ovatta svolta finale 
                       Oscurità distinta da corpi celesti immobili 
                       Le membra sono leggere e volo.

   Nessun ancora può fermare i sentimenti
   Nessuna nave può navigare senza àncora
   E mi scopro a ridere, a gioire di tutto il sale del mondo

                      Sapore antico, antracite di cobalto
                      Ma il cuore ha occhi sempre vigili
                      Vedo il greto del fiume, qualcosa brilla sul fondo.

   Sarà un riflesso, un inutile sogno
   Un istante di gioia perso da un passante
   Ma forse è un pezzo di raggio di sole, 

                    Un inizio di nuova vita
                    Allora allargo le braccia e mi lascio cadere
                    Scopro che è una pepita d’oro.

   Fresca, lucida, invitante
   Testimone sicuro della valle del tempo
   Comincio ad accarezzarla, la faccio giocare tra le mie mani. 

                    E la sua brillantezza avvolge tutto il greto
                    I colori acquistano forza
                    Gli sciami di pensieri si disperdono.

   Goccia di limo sul ventre del deserto, oasi
   Le pepite d’oro sono fatte con i raggi di sole
   Basta guardare il greto del fiume con gli occhi del cuore.



Ary