GENESI D’UNO SQUARCIO D’AZZURRO

Voleva il suo pezzo d’azzurro, 
e nacque ruscello da un rivolo. 
Raccolse acqua e fango
e diventò fiume vero.

Incontrò salti, anse, scarichi di fogna

e l’amica pioggia che gli donò nuova energia e vita.
 
Passò il tempo, trascorse lo spazio ed arrivò ad un lago,
illusione: l’acqua incontrò se stessa.
 

Così iniziò a girare, finchè finalmente trovò l’uscita,
Il fiume riprese a correre verso il suo pezzo d’azzurro. 

 D’improvviso una diga arrestò la sua corsa per spossarlo,
devastarlo, sfruttare la sua forza
e rinchiuderlo
 dentro un prigione fatta di cemento e di acqua stessa. 

Ma non fu sufficiente a fermarlo,
da qualche parte si aprì una breccia
ed un nuovo rivolo
 nacque,
crebbe e ridiventò torrente.
 

Iracondo e frenetico ne incontrò un altro altrettanto impetuoso
ed a lui si unì vivendo un amplesso meraviglioso e completo. 
I flutti increspandosi si compenetrarono festosi
regalando intorno spruzzi
 d’argento, 
felici i mulinelli diventarono sinuosi
in movimenti di devastanti sensazioni.

e da un infinito mescolarsi di sublimi fusioni di piacere 
nacque un amore limpido e fresco.
 

E fu di nuovo fiume a correre verso il suo pezzo d’azzurro.

Ansa dopo ansa la corrente si fece cheta.
 
   "Ma dove si trova questo azzurro e di cosa è fatto?"
 
 L’azzurro è un’unica sostanza, è l’unità di tutte le acque.
E’ il mare che accoglie tutti i fiumi,
tramite il suo naturale meccanismo da vita ai fiumi stessi.
 
Ed ecco finalmente l’acqua incontrare la Madre di tutte le sorgenti
ed il fiume si lasciò andare,
si
 disperse,
confidando di essere giunto alla meta
e in un ultimo spruzzo si mescolò al mare.
 

Ma quest’azzurro fu solo uno squarcio nel nero dell’universo,
un ennesimo sogno dentro il sogno
il cui stesso
 universo è solo una parte del tutto,
Un tentativo di rivolta gestito male,
un’illusione
 di vita propria del Megaverso.

Sì, perchè la morte di un fiume è allo stesso tempo genesi,

madre e carnefice di tutte le acque, di tutti i fiumi, di tutte le vite.
 
Ed il ciclo ricominciò.

Dalle profondità del mare l’acqua filtrandosi, perse i sali.
Le rocce le furono da padre
 
e la terra da balia nutrice.

la sorgente ritornò viva ed il rivolo rinacque, immemore bambino.
 
E di nuovo fu pronto ad assorbire tutti i mali del mondo
e tutto l’amore dei fiumi,

per divenire infine uomo 
ritornando al mare parte del tutto.



Ary