L’Ultimo Desìo



Orsù gentil donzella dal fresco cor
gentile, cosa un messere può di più dar
se già suo amor donato ha?

Il tuo desìo porto meco
pronto a qualsivoglia tenzone
per sfidar de lo suo destino bieco
ogni cirro ed emozione 
 

De li denari fò fagotto
per le ceneri del maniero
che tu fanciulla pien di mistero
riduci a misero bardotto

Sereno sia il mio destino
per l’arduo sentiero del soldato
che facea di un sol lumino
luce a tutto quel creato

Potrei aggiungere il mio
alla lista dei peccati
ché bello è morir giovane e rio
di tal pena di quei dannati

che miglior fine non potrei sperar

Ah fortunati del sole li raggi
invidiansi da par mia
che vorria diti lunghi e saggi
del calor render pace
che amor non veta ma ai seni tace
Così sia.

Dona a me la tua fiducia ché se pazienza
ne è virtù
io di te reginessenza
sarommi eterna gioventù

E li monti di gesso saran scalati
e dalle lacrime squagliati
per far nascere quantunque sia
fiori azzuri e malvasia

e li fiumi in festa saran lieti
d’esser servi e mansueti
di te donzella gli occhi amar.


Ary