"la Breccia" (nascita dell’universo conosciuto)


Da un antico sole
all'ombra del crepuscolo
nasce un nuovo fiore
Vestito di petali fini color argento
il suo stelo muto come la luna

Intorno il deserto mormora
e quel canto vaga scivolando sulla sabbia
scavalcando quelle pietre color sangue
superando tempeste di vento e montagne di gesso
è il canto di una nuova aurora

il cielo osserva quel fiore sfrontato
preoccupato comanda la sua fine

Plotoni di dei infuriati
Scagliano la loro lama
Mentre il buio avanza con il suo nulla

Asburgici insonni cercano di strapparlo
al destino, meta di colori vivi
orchi impossibili con draghi di fiamme
e streghe vestite di spine rapaci
circondano il fiore

ma non sanno quanto forti sono le sue radici

dai raggi del sole assorbe piu' forza
e dell'acqua cheta si disseta
il vento libero trova il suo alleato
ed i petali diventano invincibili

Si apre improvvisa una breccia e questo mondo nascosto
Sepolto dal suo stesso universo esplode nell'ignoto
Troppo forte  la sfida
Troppa energia creata
il nulla si arrende il vuoto lascia il suo spazio

L'attesa è finita

"Ora si puo` iniziare a morire"
pensò il sole
"ora si puo` solo morire"
penso' il fiore...

Il nuovo giorno è nato.

 


Ary