ALLA MORTE

 

Pallido il sole, sul suolo d’avorio scarlatto
bianche orchidee sopra il nero selciato,

di soppiatto t’osservo vestita di scuro
sull’urlante piazza gremita di gente.

Non alzi lo sguardo, non ti poni dilemmi.
Lasci alle genti mari inquieti.

E con il pungente sapore di fragole amare
ridipingi l’aria d’un gelido azzurro.

Udirò ancora il tuo canto discreto
morire e rinascere in un giorno qualunque?


Ary