ALBERI SENZA FOGLIE

 

 

Di mille pensieri intriso
il mio stare,
prese un istante di piacere
a sporcar di solitudine le mani.

Guardò il palmo bagnato
e sulle guance,
e labbra strofinò
l'ebbra sconfitta di un Dio.

Sentii acre il Suo sapore
e caddi.
Spalmando la mia solitudine sul petto
mentre ne cantavo la noia.

Una mano corruppe il mio istinto,
l’altra giocò con la mente.
Il corpo inerte
giacque deriso.

Impelve il mio stare
lasciò che i sensi
sublimassero la vita,
come cancro senza seme.

Un inferno perduto,
come perduto il mio posto
in questa Sera
stracciata di sogni.

Il nulla senza ritegno
avanzò impetuoso
seminando cristalli di sangue
e spilli di grandine.

Fu così che
Odio e amore si divisero
e nacquero
alberi senza foglie.

Ary