Aggiornamento 2012-2014  del 21 settembre 2014

Poesie e pensieri

 

Cara la mia vecchia Milano

 

Cara la mia vecchia Milano,

fatta di porfido e lamiera di tram deragliati,

dove il selciato incontra la gomma stringendo alleanze tradite…

Cara vecchia Città dove vidi per la prima volta la luce

tra le rotaie d’un treno dimenticato

e gli orti nati sulla massicciata della ferrovia.

Cara la mia vecchia contrada fatta di passaggi a livelli chiusi e scale ripide,

di sottopassaggi malsani e tombini pericolosi.

Cara la mia strada incorniciata tra due marciapiedi per biciclette troppo grandi

e di passanti vittime della fretta.

Cara Milano abbandonata a te stessa e ripresa mille volte

senza mai cedere di un solo passo verso la grandezza.

Calpestata e vilipesa da stranieri arroganti

che scappano da oscuri gendarmi.

Cara la mia vecchia Milano

perduta tra i suoi navigli nascosti

e ritrovata nei fasti di guglie presuntuose,

tra arte palesata senza ritegno

e sgorbi di cemento disegnati da ingegneri pazzi.

Cara la mia Città che ho tradito io stesso

per un verde meno grigio, per una vita di respiri meno pesanti,

ma aggrondati come rondini senza nido alle obsolete antenne televisive.

Milano, Città da bere di sera che vive morendo nel suo frenetico orgasmo.


Ary


 

Quel rancido fetore d’infamia

 

E’ straccio intriso di pece quello che mi sento spalmato addosso

Odore di vomito umano condito con odio e rancore ancestrale.

E’ luce fredda quella che penetra la mia carne, distrutta ancora

Disperato sentir meno, rancido fetore d’infamia.


E arranco con un bastone dal manico ormai consunto

Respirando a fatica aneliti d’ossigeno malato.

E scemano lentamente i colori della vita mentre un rivolo di sangue

sgorga da lacerate ferite che non guariranno mai.


Mi accompagnano sogni infranti da streghe ed orchi voraci

Scarpe rotte e suole bucate, mani che non sanno piu’ pregare.

E non vedo piu’ il cielo, a capo chino, vinto dal vento.

Il sole come algido conforto, la stanchezza come unico sollievo.


Ed ancora, ancora una volta come sempre si presenta scoscesa

piena di insidie, astio, ostacoli e dolore la strada.

Forte e’ il desiderio di scavare una buca e lasciarmi morire

Sopraffatto da quell rancido fetore d’infamia.

 

Ary

 


 

 

Metasemanticamente

 

Nel caldo carneici epizeli colmi di apocrittiche similtudini

Adelisono senza pretumbere fertilici cabbie,

E si adinguno, abelli lutonzoli setisferibi,

mentre stangui ed estanali manierano gli obissequi colosti

Ordanali che se son glossi non safrannano parblei

Che’ giornide da solstidi danubiani avvarra’ si’ belfi pastrenghi.

 


 

Il Carnefice


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“Volando dentro abissi infernali in cerca di luce

trovò una luna smarrita, le regalò il suo sorriso

prima di ucciderla graffiandole il cuore”.
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Dentro uno spasmo di sangue

si cibò dell’unico nettare a lui gradito

in un ghigno vestito di sale.


Smembrò il suo corpo

dentro ad anfore di creta antica

gridando il suo nome.

Infine, sazio ed appagato,

l'uomo lasciò al cardio

l’orgasmo dell’ultimo battito di donna.

 

Ary


SAPORE DI MORTE

...E prendo il tuo corpo
lo rivesto di carta oleata
per conservarlo meglio
dentro la bara di cristallo
tempio del mio adorare devoto,
quel che eri e potevi essere
tarlo senza tempo
che vive nelle bende della dea
mummia senza vita
di un anno sempre bisestile
e gridi del cosmo tuo nemico
e oceano tuo sogno
per un immenso volo tra mille candele spente.

Sa di morte il tuo nome.

Ary

 


 

 

Ma io ti sopravvivero’

 

Ancora una volta cerchi di entrarmi dentro

aprendo porte chiuse con lucchetti di ferro

cercando di corrompere il mio io.

Sono le solite emozioni.

Quelle che viaggiano sottili sotto la pelle

ed affiorano a rubarti il respiro.

Sono le passioni mai sopite;

le nostalgie addormentate che bussano alla porta sbagliata;

lo sguardo al mondo che ti lascia senza parole,

dentro l’infinito dei tuoi sogni assurdi.

Ma e’ tempo perso, energia inutile,

perche’ io ti sopravvivero’, Amore.

 

Ary 21/11/2013

 

 

 

Sul treno

 

Mi piacerebbe prendere in mano il vento e percepire il suo profumo,

sentire la sua carezza tra le dita, stringere il pugno e liberarlo ancora.

 

Mi piacerebbe prendere in mano la sabbia bianca dei mari tropicali

e lasciare che il tempo cavalchi ogni chicco seguendone il cammino fino in fondo.

 

Mi piacerebbe prendere in mano un sogno e per una volta farlo avverare.

 

Ma intorno a me vedo molta gente in piedi che ha pagato il mio stesso biglietto per arrivare in un posto dove non vorrebbe mai essere.

 

 

 

 

 

Ary

 


 

Fermati, fermati, fermati!
Monologo da palcoscenico dedicato ad un Amico.

 

(Il testo dovrebbe essere letto con impeto, recitandolo come sanno fare gli attori di teatro, cioè enfatizzando alcuni passaggi, usando toni diversi e cambiando velocità di lettura al momento giusto!)


...Fermati un attimo e pensa, guardati dentro e fuori di te.
Non trascurare il presente per il domani.
Guarda la tua anima e il tuo corpo.
Cazzo!
hai 30, 40, 50 o 60nni e dopo?
E che diavolo ci sta a fare quella sensazione di niente di fatto
di nulla di compiuto e di nessuno che conti davvero?
Allora che fai! Gridi allo specchio che ci sei, che esisti!
Vivi il tempo tuo oggi! Fai, disfi e rinasci ogni istante uomo nuovo.
Certo, ma vale anche per le donne?
Certo! Rinasci donna, uomo, bambino, bestia, o santo
Quel cazzo che vuoi, e che ti pare!
Prendi la vita per il bavero e urla il tuo nome al vento
Con lo sguardo fiero, con gli occhi fissi
E se sei donna con il seno nudo
E uomo? Con il pene di fuori!
Oddio ho preso un virus!
La “Kosmatite”
Ora mi sa che scrivo di amplessi desiderati
Di figa e di scopate mancate o godute.
Invece no, tie’!
Eheheheh, Povero Kos non ce l’ho con te
Mi sei simpatico, giuro...


Allora uomo, prendi cio’ che resta della tua immagine riflessa nello stagno della vita
E regala emozioni, possiedi i sentimenti, dona a te stesso un significato alla tua esistenza.
Perché oggi hai la vita, fra 50 anni…Non lo so...!
Esiste l’adila’? Ma che cazzo me ne frega, io sono al di qua ora! E per poco tempo, per giunta!
Vorrei avere mille vite di mille anni l’una e non mi basterebbe!
Vorrei piangere mille lacrime al secondo
E vomitare mille chili di merda insieme ai petali di rosa e non mi basterebbe!
Vorrei eiaculare ogni attimo, ma solo per amore,
vabbhe, qualche volte eiaculare e basta e possibilmente non da solo!
Vorrei nutrirmi di sorrisi e bere vino buono
Vorrei sentire le mie mani nelle tue e la mia bocca …piena di te.
Vorrei disintegrare il telegiornale,  le brutte notizie e i politici
Vorrei ridere insieme ai bimbi e cantare insieme ai fan di vasco rossi
E dammi, minchia, un pezzo di gesso e una lavagna!
Disegnerei un mondo nuovo
Pieno di gente per bene e di stronzi.
Eh si, perche` gli stronzi ci vogliono
Senno` come si farebbe a vedere la differenza?
Cone si farebbe a distinguere il profumo dalla puzza?

Fermati, fermati, fermatiiiiiiiiiiiiiiii!

A respirare l’istante....

E... Tutto sentire dentro di te come l’abbraccio di un Dio bislacco.

Anche questo e` desiderio d’amore?



Ary
22/10/2013

 

Dialogo impossibile

 

 

Oh! Buon giorno tesoro, ti vedo bene questa mattina, come stai?

 

INTRODURRE PRIMA IL BIGLIETTO, POI LA TESSERA (...)

 

Si, ok, ma ti ho fatto una domanda, perché non rispondi? Non mi rispondi mai!

 

INTRODURRE PRIMA IL BIGLIETTO, POI LA TESSERA

 

Si, va bene ho capito, tieni…

 

CAMBIARE IL VERSO DI INTRODUZIONE DEL BIGLIETTO

 

Guarda che ti sbagli, io l’ho introdotto nella maniera giusta! Mi dai sempre contro!

 

CAMBIARE IL VERSO DI INTRODUZIONE DEL BIGLIETTO

 

Ok controllo…. Hai ragione tu, scusa … come al solito….!

 

INTRODURRE LA TESSERA

 

Ma dai , che fretta che hai sempre, lo sai che oggi la tua voce è molto bella?

 

INTRODURRE LA TESSERA

 

Ho capito! Ho capito! Eccola…

 

CAMBIARE IL VERSO DI INTRODUZIONE DELLA TESSERA

 

No scusa questa volta sono sicur… No! E’ vero sigh ora la giro

 

CAMBIARE IL VERSO DI INTRODUZIONE DELLA TESSERA

 

Eeeeh, un secondo… e che diamine!

 

ARRIVEDERCI

 

Oh, questa è la più bella frase che ho sentito oggi, sai sei molto gentile, peccato che…

 

INTRODURRE PRIMA IL BIGLIETTO, POI LA TESSERA

 

Ancoraaaa????

 

  

Ary 18/10/2013

 L

 

Del sapore del gorgo

Del sapore del gorgo
Mi voglio inebriar la lingua
Che si mischino i geni
Di tutte le stelle.

Con il calore dei palmi
Sentir la pelle tua bruciare
E delle ossa ogni forma
Con il mio corpo conoscere.

Dalla notte voglio rubare il silenzio
Per riempirlo dei gemiti tuoi
E sentir intorno al mio seme
Il desiderio crescere.

Se solo del mio essere
potessi riempir gli oceani
saresti alga fremente sotto la mia onda.


Ary
17/10/2013

 

 

Sul marciapiede della stazione

 

Quel che conta e’ fare al massimo ogni cosa che si fa,
anche se ogni cosa non e’ il massimo.

Sul marciapiede della stazione osservo l’arrivo di un treno: una porta si apre su un mondo che appena s’intravede, una porta si chiude su un mondo che inersorabilmente se ne va.

Quando i nostri cari soffrono il cuore si stringe e ci rendiamo conto che stiamo viaggiando sul lato oscuro della vita senza poter cambiare direzione, come se fosse un treno costretto sul suo binario.
Sappiamo che alcune stazioni sono inevitabili, ma allo stesso tempo possono servire a dimostrare il nostro amore.
Ed e’ questo l’importante.

 

Ary 07/10/2013

 

 

IN UN SOLO STARE

 

Sento questa vita che sciama ogni secondo e fugge

E pervade ogni mia cellula come fumi di alcol puro.

Sento i quanti di energia che collidono ogni istante

Dentro un’apoteosi di catartiche emozioni

Come l’immaginifico siero di un dio postumo.

 

E cerco di penetrare dentro l’inconscio del cielo

Deflorando il tuo io nascosto ed ancora vergine

E non mi avvedo del sangue che scorre a fiumi

Intorno e dentro di me.

 

Sento forte il richiamo dei sensi che si ribellano

Al sordo stare in immobile grugnito come se fosse oro.

Come sei onirica dentro il mio intimo con la

Voluttuosa bocca a regalarmi distrazioni dal vero

Ed ascolto i tuoi singulti, fiero di generarli

Che le mie esperte mani sanno il giusto percorso

Fino al mare.

 

Mi perdo insieme al sapore delle tue lacrime

Che si versano da impensabili orifizi che la mia lingua

Agogna. Ed ascolto il suono dell’universo che si impadronisce

Delle nostre anime e ne fa carne da macello.

 

Sei mia, come io tuo in unico verso la cui poesia

È l’unione di due ego in un solo stare.

 

 

 

Ary 29/09/2013

 

 

 

Quel giorno

 

Quel giorno decisi che era inutile rintanarsi in casa,

meglio uscire, camminare, fare qualcosa.

Magari trovare un sorriso.

 

Inontrai gente viva con gli occhi chiusi

e un morto con gli occhi aperti.

 

Ary 27/09/2013

 

 

FORME GEOMETRICHE INDISTINTE

 

Appena concepiti ci troviamo aggrovigliati in forme geometriche indistinte.
Ci colpiscono, ci penetrano, sono fuori e dentro di noi.
Linee rette, curve, parallele, intersecanti, divergenti.
Forme che si chiudono, si riaprono, che girano su stesse e si attorcigliano.

Poi arrivano i corpi solidi, pericolosi, dai quali difficilmente si riesce a scappare.
Quando ci prendono ci inglobano, ci rinchiudono, ci soffocano.
Spesso nemmeno ce ne accorgiamo.

Ai più fortunati capitano forme irregolari, piene di angoli e lati di diverse dimensioni,
ad altri capita la monotonia delle forme regolari, parallelepipedi, sfere, cubi, coni e cosi’ via.

E la vita si plasma all'interno dei corpi solidi come una sorta di prigione in cui ci ritroviamo senza poter far niente per sentirsi liberi.

 

Niente, a parte scrivere e continuare a sognare.

 

Ary 20/09/2013

 

 

La crina astalgica

La Crina astalgica crambisce il pinneo
ma lasco e` il dirupo che nuoce brumeo
 
Plumbea la discarsi di briciole antiche
Ma il vascherno non pilora le criddiche amiche.
 
E di cranie monete parabola la sfera
e di fantiglie predaci trasmonta la chera.

Precaria la richiesta dieta
castra la diura sagace prometa
e se il clinno montilio adombra le brume
un ciotolo di stilto plomotra di chiume.

S'ha da schinnere il dinnico gelso
pruna di pistaglio di monile supelso.

 
Clonteggia abiurato il sulfamigeo stiro
E non prestorna caduco ii duro remiro
e non s'avvige che del candiro chiostro samare
cosicche’ il mio io continui a scringere e grasnare.


Ary
17/09/2013

 

 

SPECCHI DI PIETRA

Giunsi  laddove finisce il mare ed inizia il cielo.
Vidi ali di angeli solcare l'azzurro.

Provai a seguirne la scia tendendo la mano, ma i sensi mi tradirono.

Mi ritrovai solo, nella sabbia infuocata del deserto,
mentre le dune giocavano a rimpiattino con  il sole.
E la mia anima smarrita mi chiese ancora una volta di restare.
Mi fermai ed ascoltai le dune. 

Parole interessanti, argomenti giusti. 
Finché il vento, dispettoso padrone del deserto, non scatenò ancora  le sue spire.
Ed ecco le dune diventare pedine nella grande scacchiera dell'universo.
Persone che cercano di dare la colpa agli altri per quello che non sanno capire.

Dolore del mondo a cibarsi dei miracoli di un Dio defunto.
Morire per un’idea o superarla invano pur sapendo quanto sia inutile.
Giostre di zattere traballanti che galleggiano nella sabbia.

Dune in balia del vento che sperano di incontrare gli angeli nei gironi infernali dell’esistenza.
Ma non  sanno che finito il deserto, dopo c'è il mare
e quando finisce il mare dopo c'è il cielo infinito.
Ed è proprio lì che le ali degli angeli aspettano pazienti che qualcuno arrivi, stanco, umile ed affamato, per prenderlo per mano e condurlo finalmente verso la giusta luce.

Ma la ragione sogghigna prendendoci gioco di noi complice del vento beffardo.

Ed allora combattiamo la bufera adoperando parole strane, trovando assiomi, paradigmi e  metafore illuse di avere un senso. Il tutto per gridare il nostro male.
Così crediamo di  inventare poesia come la panacea che potrebbe curare tutti i mali. 

Poi ci offendiamo se gli angeli non capiscono e non ci prendono per mano.

Per questo i miei specchi stanno diventando di pietra.


Ary
13/09/2013

 

Il "Nuvolabus" di Amilcare


Ci fu un tempo dove ogni giorno alla stessa ora, traffico permettendo, arrivava l'autobus che mi portava in ufficio. Lo vedevo spuntare da lontano, con il suo classico colore arancione ed il suo carico di studenti il piu` delle volte maleducati.
Si fermava esattamente davanti al cartello con gli orari e con un lieve cigolio elettrico apriva le porte automatiche.
Ed ogni giorno, salendo i tre gradini mi accoglieva il cordiale saluto all'autista: 'Salve'.
'Buongiorno, Amilcare, come va?' rispondevo.
Come sempre Amilcare accennava il suo sorriso sempre gaio e solare.
Il bus sostava 10 minuti in attesa dell'orario per riprendere la sua corsa.
In quei 10 minuti Amilcare era sempre disposto a dividere con noi qualche aneddoto, qualche battuta, anche con il tempo pessimo, anche dopo aver sopportato l'orda dei ragazzi. Insomma era sempre proprio un "buon giorno".
Si, purtoppo lo "era".
Un mattino il pulman arrivo` in ritardo e subito capii che qualcosa non andava. Salii e mi affrettai a dare il saluto ad Amilcare.
Ma Amilcare non c'era. Un collega dallo sguardo torvo lo sostituiva.
'Buon giorno' balbettai, 'giorno' rispose. 'Scusi, che fine ha fatto Amilcare?' Chiesi. 'Una brutta', rispose, 'e` morto ieri pomeriggio dopo aver teminato l'ultima corsa e riportato il bus in deposito.  Lo hanno trovato seduto al suo posto. Dopo aver parcheggiato e spento il bus anche il suo cuore si fermo'.'
A quelle parole non potei fare a meno di pensare che Amilcare fosse stato male durante il giorno, ma con lo spirito di dedizione al lavoro che lo contraddistigueva, sicuramente avra` voluto finire il servizio e cosi` ci rimise la vita.
Mi resi conto di quanto ci si possa attaccare cosi` tanto ad una persona che vedi tutti i giorni, capii che enorme vuoto avrebbe lasciato dentro di me. 

Qualche notte dopo Amilcare si presento' nei miei sogni dicendomi di non preoccuparmi, che stava bene ed era felice.

Mi racconto' che effettivamente ora guida un "nuvolabus" e mi descrisse il tipo di servizio che sta svolgendo: porta in giro gli Angeli.
Si, proprio loro.
Mi ha spiegato che ognuno di noi ha il suo e che vive nel nostro spirito ed e` parte integrante della nostra vita. Si puo` manifestare in molte forme, reali e metafisiche, conscie ed inconscie ed e' "importante" crederci.
I piu` agnostici danno loro una collocazione ben precisa e ad esempio li identificano con la coscienza.
Gli psicologi affermano che e` la parte razionale di noi; si, razionale, perche` e` la parte buona che ci costringe a ragionare sulle nostre azioni.
Ma attenzione, Amilcare mi ha sottolineato che si tratta di quelle future, ed il passato deve essere considerato solo solo come forma di esperienza.

 

Dopo di che Amilcare, con le sue parole sempre miste tra il serio ed il faceto, continuo' a descrivermi il lavoro degli angeli:- Il compito principale degli angeli e` quello di portare dei doni agl'uomini e quando gli hanno terminati ogni tanto hanno bisogno di tornare in cielo per fare rifornimento.- Sentezio' 

Ed ecco che, il "nuvolabus" di Amilcare fa il giro, preleva gli angeli ed una volta che il rifornimento dei doni e` stato effettuato li riporta al loro posto.

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 Alla fine Amilcare mi ha lasciato un piccolo regalo per tutti noi, ovverossia i nomi dei nostri Angeli:

- Ognuno di noi ha un angelo tutto suo- mi disse, che dipende dalla data di nascita:

NEMAMIAH per i nati dal 1° al 5 gennaio
Dono da Lui dispensato: COMPRENSIONE IMMEDIATA.

YEIALEL per i nati dal 6 al 10 gennaio
Dono da Lui dispensato:
VIGORE MENTALE.

HARAEL per i nati dal 11 al 15 gennaio
Dono da Lui dispensato: RICCHEZZA.

MITZRAEL per i nati dal 16 al 20 gennaio
Dono da Lui dispensato: MIGLIORAMENTO, RIPARAZIONE.

UMABEL per i nati dal 21 al 25 gennaio
Dono da Lui dispensato: AMICIZIA, AFFINITA'.

IAHHEL per i nati dal 26 al 30 gennaio
Dono da Lui dispensato: DESIDERIO DI SAPERE.

ANAUEL per i nati dal 31 gennaio al 4 febbraio
Dono da Lui dispensato: ARMONIA E UNITA'.

MEHIEL per i nati dal 5 al 9 febbraio
Dono da Lui dispensato: VIVIFICAZIONE, FORTIFICAZIONE.

DAMABIAH per i nati dal 10 al 14 febbraio
Dono da Lui dispensato: FONTE D'AMORE E SAGGEZZA.

MANAKEL per i nati dal 15 al 19 febbraio
Dono da Lui dispensato: CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE.

EYAEL per i nati dal 20 al 24 febbraio
Dono da Lui dispensato: TRANSUSTANZIAZIONE.

HABUIAH per i nati dal 25 al 29 febbraio
Dono da Lui dispensato: GUARIGIONE.

ROCHEL per i nati dal 1° al 5 marzo
Dono da Lui dispensato: RESTITUZIONE.

JABAMIAH per i nati dal 6 al 10 marzo
Dono da Lui dispensato: TRASMUTAZIONI.

HAIAIEL per i nati dal 11 al 15 marzo
Dono da Lui dispensato: MEZZI PER RIUSCIRE.

MUMIAH per i nati dal 16 al 20 marzo
Dono da Lui dispensato: RINASCITA, RIGENERAZIONE.

EHUIAH per i nati dal 21 al 25 marzo
Dono da Lui dispensato: VOLONTA'.

JEIEL per i nati dal 26 al 30 marzo
Dono da Lui dispensato: AMORE.

SITAEL per i nati dal 31 marzo al 4 aprile
Dono da Lui dispensato: REALIZZAZIONE.

ELEMIAH per i nati dal 5 al 9 aprile
Dono da Lui dispensato: POTERE.

MAHASIAH per i nati dal 10 al 14 aprile
Dono da Lui dispensato: CHIARIFICAZIONE.

LELAHEL per i nati dal 15 al 20 aprile
Dono da Lui dispensato: LUCE.

ACHAIAH per i nati dal 21 al 25 aprile
Dono da Lui dispensato: PERSEVERANZA.

CAHETEL per i nati dal 26 al 30 aprile
Dono da Lui dispensato: BENEVOLENZA.

HAZIEL per i nati dal 1° al 5 maggio
Dono da Lui dispensato: PERDONO DELLE COLPE.

ALADIAH per i nati dal 6 al 10 maggio
Dono da Lui dispensato: GIUSTIZIA E GRAZIA.

LAUVIAH per i nati dal 11 al 15 maggio
Dono da Lui dispensato: VITTORIA.

HAHAIAH per i nati dal 16 al 20 maggio
Dono da Lui dispensato: RIFUGIO, PROTEZIONE.

IEZAZEL per i nati dal 21 al 25 maggio
Dono da Lui dispensato: FEDELTA'.

MEBAHEL per i nati dal 26 al 31 maggio
Dono da Lui dispensato: VERITA' E LIBERTA'.
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HARIEL per i nati dal 1° al 5 giugno
Dono da Lui dispensato: PURIFICAZIONE E CHIAREZZA.

HEKAMIAH per i nati dal 6 al 10 giugno
Dono da Lui dispensato: LEALTA', AFFEZIONE.

LAUVIAH per i nati dal 11 al 15 giugno
Dono da Lui dispensato: RIVELAZIONE.

CALIEL per i nati dal 16 al 21 giugno
Dono da Lui dispensato: RETTITUDINE, GIUSTIZIA.

LEUVIAH per i nati dal 22 al 26 giugno
Dono da Lui dispensato: PROSPERITA'.

PAHALIAH per i nati dal 27 giugno al 1° luglio
Dono da Lui dispensato: RICOMPENSA.

NELCHAEL per i nati dal 2 al 6 luglio
Dono da Lui dispensato: SAPERE, CONOSCENZA.

YEIAYEL per i nati dal 7 al 11 luglio
Dono da Lui dispensato: FAMA.

MELAHEL per i nati dal 12 al 16 luglio
Dono da Lui dispensato: SALUTE, GUARIGIONE.

HAHEUIAH per i nati dal 17 al 22 luglio
Dono da Lui dispensato: PROTEZIONE.

NITHAIAH per i nati dal 23 al 27 luglio
Dono da Lui dispensato: TRANQUILLITA'.

HAAIAH per i nati dal 28 luglio al 1° agosto
Dono da Lui dispensato: DIPLOMAZIA, SOTTIGLIEZZA.
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YERATEL per i nati dal 2 al 6 agosto
Dono da Lui dispensato: CARRIERA, MIGLIORAMENTO.

SEHEIAH per i nati dal 7 AL 12 agosto
Dono da Lui dispensato: LONGEVITA' FELICE.

REIYEL per i nati dal 13 al 17 agosto
Dono da Lui dispensato: LIBERAZIONE.

OMAEL per i nati dal 18 al 22 agosto Dono da Lui dispensato:
MOLTIPLICAZIONE.

LECABEL per i nati dal 23 al 28 agosto
Dono da Lui dispensato: POTERE DECISIONALE.

VASARIAH per i nati dal 29 agosto al 2 settembre
Dono da Lui dispensato: GIUSTIZIA CLEMENTE.

YEHUIAH per i nati dal 3 al 7 settembre
Dono da Lui dispensato: SUBORDINAZIONE.

LEHAHIAH per i nati dal 8 al 12 settembre
Dono da Lui dispensato: OBBEDIENZA.

CHAVAQUIAH per i nati dal 13 al 17 settembre
Dono da Lui dispensato: RICONCILIAZIONE.

MENADEL per i nati dal 18 al 23 settembre
Dono da Lui dispensato: LAVORO.

ANIEL per i nati dal 24 al 28 settembre
Dono da Lui dispensato: LIBERAZIONE DAGLI ACCERCHIAMENTI.

HAAMIAH per i nati dal 29 settembre al 3 ottobre
Dono da Lui dispensato: RITUALE.
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REHAEL per i nati dal 4 al 8 ottobre
Dono da Lui dispensato: AMORE FAMILIARE.

IEIAZEL per i nati dal 9 al 13 ottobre
Dono da Lui dispensato: CONSOLAZIONE, LETIZIA.

HAHAHEL per i nati dal 14 al 18 ottobre
Dono da Lui dispensato: SPIRITUALITA'.

MIKAEL per i nati dal 19 al 23 ottobre
Dono da Lui dispensato: ORGANIZZAZIONE.

VEULIAH per i nati dal 24 al 28 ottobre
Dono da Lui dispensato: PROSPERITA'.

YELAIAH per i nati dal 29 ottobre al 2 novembre
Dono da Lui dispensato: TALENTO STRATEGICO.

SEHALIAH per i nati dal 3 al 7 novembre
Dono da Lui dispensato: VOLONTA' RITROVATA.

ARIEL per i nati dal 8 al 12 novembre
Dono da Lui dispensato: PERCEZIONE RIVELATRICE.

ASALIAH per i nati dal 13 al 17 novembre
Dono da Lui dispensato: CONTEMPLAZIONE.

MIHAEL per i nati dal 18 al 22 novembre
Dono da Lui dispensato: CREAZIONE, PARTO.

VEHUEL per i nati dal 23 al 27 novembre
Dono da Lui dispensato: ELEVAZIONE, GRANDEZZA.

DANIEL per i nati dal 28 novembre al 2 dicembre
Dono da Lui dispensato: ELOQUENZA, CAPACITA' DI PERSUASIONE.
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HAHASIAH per i nati dal 3 al 7 dicembre
Dono da Lui dispensato: MEDICINA UNIVERSALE.

IMAMIAH per i nati dal 8 al 12 dicembre
Dono da Lui dispensato: CAPACITA' DI SUPERARE LE DIFFICOLTA'.

NANAEL per i nati dal 13 al 16 dicembre
Dono da Lui dispensato: POTERE SPIRITUALE.

NITHAEL per i nati dal 17 al 21 dicembre
Dono da Lui dispensato: EREDITA' LEGITTIMA.

MEBAHIAH per i nati dal 22 al 26 dicembre
Dono da Lui dispensato: LUCIDITA', INTELLIGENZA.

POYEL per i nati dal 27 al 31 dicembre
Dono da Lui dispensato: FORTUNA, TALENTO.

Grazie Amilcare.

Buon Angelo a tutti.

Ary


PS: Vorrei con questo pensiero ringraziare tutte le persone che svolgono un lavoro come quello di Amilcare, un amico che non avro` piu` modo di vedere.

I nomi degli angeli sono reperibili in rete


 

 

 

Alla Poesia

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Di virtude son adombrate le siepi,

e del poetar facile non è piu’ lo scrivere

in seno tuo mi inchino

e dei tuoi plasmi sanguigni

bramo ospitar musica a parole.

 

Oh mio dolce connubio di spine e gioie,

infinita orchestra di suoni,

ascolta un cantico bisbiglio

che innalza al ciel la sfida:

singolar tenzone non teme

se da eco fa il sentimento.

 

Un grido puro,

alle falde di un vulcano

arreso al tuo muto pianto,

giammai nessun vate possa dalle tenebre distrarsi

sicchè la tua luce sia compagna e giudice

come l'aurora lo è del giorno.

 

Ordunque di questo tratto sii ancor mia compagna e

lascia che l'effluvio colmi ancor di soavi note il sole tuo.

 


Ary 09/09/2013


 

 

I Proverbi di Ary

  

Tanto va la barca al largo che non torna più indietro.


Finché c’è dita c’è marmellata.

 

Il vino fa buoni ubriachi.

 

Buon sangue, non birra!

 

 Chi dice donna, non ha capito.

 

L’acqua cheta crea siccità.

 

Se Maometto non va alla montagna, dagli una bussola.

 

Chi fa da sé ci mette il doppio.

 

Chi la fa è contento.

 

Chi l’ha dura non la rompe.

 

 L’importante non è arrivare primi, ma evitare di essere l’antipasto.

 

Chi di tromba ferisce ha mangiato fagioli.

 

Tutto fumo, è bruciato!

 

Pane al pane, vino in bottiglia!

 

A caval Donato si festeggia l’onomastico.

 

Se non ergo non coito!

 

La solitudine può essere amica quando la si cerca, ma nemica quando la si trova!


L’erba del vicino si fuma più volentieri... E si vede!


Ary<![if !vml]>Laughing<![endif]>
04/09/2013


 

 

 

 

L’ago

 

Ogni sera mi ritiro vecchio

Ogni mattina mi sveglio bambino.

basta la vita di un giorno per consumarmi

E il tempo di una notte per rinascere.

 

Il sonno ricuce i lembi della vita con un ago sottile.

 

 

Ary 03/09/2013


 

 

Come il vento...

...Lo spirito che accompagna le ore della vita.

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Come il vento
che trasporta i ricordi di quelli che abbiamo amato e che abbiamo perso.
E' il vento.

Ogni pioggia e' lacrima,
ogni sorriso un  raggio di sole.


Vaga lo sguardo per le colline,
il verde del prato che ricorda i bimbi
e le chiome degli alberi la vita.

Ciao a chi e` lontano,
a chi non e' piu`,
ai soldati in guerra, ai civili ...in pace.

E che la pace arrivi, dove c'e` bisogno
e rinasca ospite in ogni cuore.

E che queste parole siano magiche,
abili come favole antiche e mai stanche
a disegnar cori di voci per valli ormai nemiche,
anime dalle mani nere e bianche.

E come il vento, sia sempre il Natale
che scaldi ovunque i lidi desolati
pieni di  gloria passata e grani di sale
senza saggi, signori e benestanti
mai stati ne' eroi e nemmeno santi.

Cosi', quel giorno vicino o lontano,
quando a cavallo per quelle colline sarai,
sentirai lo scroscio di una cascata
e i caldi raggi del sole.

 

 

 Ary


 

 

E DICO GRAZIE

 

Luce vestita di ombre all'interno del vetro
tirato a lucido con olio di gomito.
Freddo, sotto la coperta senza memoria
riesumata dall'armadio di ciliegio.

E ancora mi scopro a sognare di quello
che è stato e che poteva non essere.

E dico grazie.

Grazie per quello che ho avuto,
ciò che ho provato,
l'amore che ho trovato,
e che sono riuscito a dare.

Grazie per il profumo di “nuovo”,
quello che ancora sarà
in timore del tetro,
nel colore del giorno che muore.

E nel solito, tra muri di crema senza storia,
vivro’ in uno strano sortilegio.

 

Ary 07/06/2013


 

 

 

La tua Poesia


Quando l’eco delle parole rimbalza dentro il tuo sentire

e vedi che le ombre avvolgono il tuo umile stare.

Quando la vita ti opprime con le sue catene,

i cui anelli sono i sentimenti perduti

e guardando al giorno che hai di fronte vedi solo una chiesa di ipocrisia farcita.

 
Quando non sai più rispondere alla domanda: "chi, cosa sono?"

E’ giunta l’ora, e’ arrivato il momento.

Fai di ogni verso il tuo tesoro, compra un sorriso e donalo a te stesso.

Questo sarà la tua Poesia.


Ary
09/05/2013


 

 

 

 

MIO PADRE

 

Ieri abbiamo accompagnato mio padre nel suo ultimo viaggio.

D'improvviso ha voluto nel sonno non risvegliarsi più.

 

Da qualche mese non stava bene, ma il pensiero che mi conforta è che sia riuscito a mantenere integra la sua dignità.

 

Desidero ricordarlo con voi con queste parole scritte poco tempo fa.

Ero bimbo in un mondo che vedevo lontano, soffocato da cose che non capivo e che allontanavo immergendomi nei miei giochi infantili, dove con poche cose, quasi nulla, costruivo scenari fantastici. Quasi sempre ero io il protagonista di quelle avventure. Credo facciano così tutti i bambini.

Mio padre non era sempre cattivo, lavorava molto, dal mattino alla sera in officina, senza mai fermarsi se non per concedersi una sigaretta, per questo forse pretendeva troppo.

So per certo che anche mio padre scriveva qualcosa quando era giovane, ovviamente di suo pugno, non come ora che usiamo il computer. Mio padre aveva una calligrafia stupenda, che ho sempre invidiato, anche la sua firma era un capolavoro.
Da bambino osservavo le sue grandi mani. Mani che battevano il martello sull’incudine, piene di calli e piccole ferite, mani che al suo rientro a casa, ogni sera erano nere di olio, che lui sfregava con la spazzola dei cani e la pasta lavamani per farle tornare pulite e mi chiedevo come facessero quelle mani a scrivere così bene.

< Ma quanta cura ci mette papà con quelle mani che di giorno si rovinano...> E non capivo perché la sera erano così perfette e profumate prima di uscire. Poi un giorno compresi…

Mio padre, come già accennai, aveva un’officina metalmeccanica. Un sabato pomeriggio mentre non c’era entrai di soppiatto, sapevo bene che non voleva. Cominciai a giocare con una pallina di gomma (la famosa pallina magica) facendola rimbalzare tra i muri. La pallina era di quelle grosse e abbastanza pesanti. Ad un tratto decisi di provare a farla rimbalzare tra il pavimento e il soffitto. Così feci. Una volta, due volte; la terza ci misi tutta la forza che avevo, ma la pallina, invece di colpire il soffitto, infranse una delle lampade al neon. Era una lampada di quelle lunghe e tutta la plafoniera sfiorandomi crollò a terra andando in mille pezzi. Cominciò il mio terrore. Mio padre non dimostrava mai effusioni d’affetto, ma il resto… Sì. Passai le ore successive cercando di escogitare una scusa, all’inizio pensai di non dire niente facendo il finto tonto, poi ricordai le impronte della pallina sul plafone…

Sopraggiunse la sera e mio padre tornò a casa. 

Gli lasciai il tempo di spogliarsi e lavarsi.

Successivamente ci sedemmo a tavola per la cena. Io mi avvicinai e dissi:” Papà ti devo dire una cosa.” "Cosa?" Rispose. "Sono entrato in officina." "Ma lo sai che non devi!" Inveì infuriandosi subito. "Ma non è tutto papà" dissi a fil di voce.

Con lo sguardo torvo aspettava che io continuassi e nella mia mente già nasceva l’immagine della cinghia.  Tutto d’un fiato esordii: "giocando con la pallina ho rotto una plafoniera che è crollata..."

Seguirono alcuni istanti di silenzio, misto allo stupore di mia madre che se ne stava a lato della cucina,  più terrorizzata di me. Mio padre rispose…: "Bhe… L’importante è che non ti sei fatto male."

 

MIO PADRE

Ti ho visto oggi
lo sguardo spento
le guance scavate

Ti ricordavo ieri
profumato e spavaldo
con le dita ben curate

Ti rivedrò domani
per quello che non hai saputo essere
per non aver saputo dare.

E potrò solo ricordarti così:
mio padre che mai
potrò fare a meno di continuare ad amare.


Ary
02/03/2013 


 

 

 

 

Nebbia fitta

 

Nebbia fitta intorno ai colori di un tramonto perduto

Perduto come il sentimento del perdono e dell'odio

Nell'Apocalisse di un Amore.

 

  

Ary 23/09/2012


 

SOLSTIZIO D'ESTATE

 

Vedo a fronte del mio essere periglio e agogna

Come se il seme del creato fosse sepolto nel tuo eremo.

E sento latitudini d’oblio pervadere le mie carni

Come il giorno ferisce la notte con la sua luce.

E non dirmi che ti ho tradito

Non dirmi che ti ho scordato

Perché sei il mio vivere aldilà del muro.

Vedo nel l’incanto di un’illusione il giusto respiro

Colmo dentro di carne e sale, e fuori della materia

di cui è fatto il sogno

Quel sogno nordico vestito di grigio

Che il sorriso ebbe solo per pochi lustri

E delle iridi gocce l’aspro continuo del tempo

Abbi il dono dei savi, quello che permette

Di essere Dea e santa senza peccato

Ché dei mali del mondo altrui è piena la vita

Lascia che la mia viaggi su lidi sconosciuti

Mentre lotte di interiori astratti avvincono

Alla solitudine, martire ed eroina della notte.

Che quest’ode fatta di stelle inventate

Sia come il vento che soffia sulle coste della Svezia

Freddo ed intenso come un fuoco racchiuso nel limbo

Dei sogni mai sognati, dei sogni sospirati che volano

Lievi dentro il solstizio d’estate.


Ary
16/08/2012


 

 

 

Che ne resta dellamore?

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Un altro fulmine è pronto a colpire in pieno stomaco,
a stracciarmi le carni e rubarmi la vita
sono davvero bravo.

Vorrei imparare la strada della redenzione,
sgretolarmi addosso la solitudine
ed aprirmi in due per cibarmi
del mio nulla.

È grande il cielo delle  false idee
travestite da umili parole
che predicano saggezza come fossero briciole
per piccioni.

Ma ha ragione chi nel fango non ci vuol stare
se ha dell'acqua pura da bere,
ha ragione chi ci mette il cuore
conscio che ogni battito è prezioso.

Ancora una volta del mio devo farne a meno
vinto da pregiudizi ed incomprensioni
e mi ritrovo ancora a negare all'orca selvaggia
la sua preda.

 

Ary 13/06/2012


 

 

Insultami

  

Insultami per quanto ti concerne il dire.

Affonda la tua lama nelle mie carni.

Squarciami il petto e prendimi l’anima,

falla a brandelli, divorala.

Segna con il tuo sangue il mio pensiero

affinché io sappia quanto sia grande il mare

ed immenso il tuo dolore.

Insultami come il monco fa al sano

e taccia il mio invano dire.

Ma nulla cancellerà mai il mio immutato amore.

 

 

Ary 06/06/2012


 

 

Per tutti coloro che...

 

Quando leggo del futuro incerto che alberga nel cuore della gente, degli amici penso agli scuri abbassati di tante case vuote, vuote non di persone, bensì di serenità.

Ed è inevitabile cadere nella trappola dei sogni che portano speranza ed illusioni.

Allora cerco un dolore più grande e quando lo trovo lo bevo tutto di un sorso, come fosse nettare o ambrosia, ad occhi chiusi.

Quando riapro gli occhi il mio dolore diventa gioia. Eppure la realtà è lì nello specchio che riflette i nostri giorni, come diaspora infinita di rantoli di respiro. Verso cosa, verso chi camminiamo a stento, tra affetti persi, pene infinite ed una vita che ogni giorno perde di sapore. Corriamo senza sapere di essere vivi e viviamo per correre e correre sempre. Questo penso quando riapro gli occhi e la gioia ritorna ad essere dolore. Effimere sensazioni che le endorfine cercano nel dolce cioccolato dell'universo.
Spesso ho scritto di gioie e dolori, tentando di raggirare la retorica e fallendo miseramente.

Ma lungi da me scrivere frasi del tipo "dopo la tempesta ritorna il sereno", perché sono false: la tempesta lascia solo desolazione e morte ed il sole non può far altro che illuminare il disastro che e’ rimasto dentro e fuori dei sopravvissuti.

Ma forse il sopravvissuto non si rende conto del privilegio che sta vivendo. Forse il semplice "essere", vivere, respirare è quanto di più immenso e magnifico gli rimane. E gli affetti perduti, vissuti  e gli amori illusi ed inceneriti rinasceranno come quel debole filo d'erba spuntato a forza tra le crepe del freddo cemento del creato.

 

 

Ary 29/04/2012

 

 

 

La 'Risposta'

 

Quando la Luna devio’ dalla sua orbita lasciando la Terra, comincio’ a vagare per gli spazi siderali senza meta.

 In un indeterminato istante Ella incontro’ uno sciame di meteore, perse anche loro nella profondita’ del nulla.

 la Luna si trovo’ affiancata all’ultimo piccolo frammento che a fatica arrancava ed allora chiese:

 <Perche' lo fai?>

 Il piccolo meteorita, dopo un istante di riflessione, rispose:

<Siamo una famiglia e dobbiamo 'lottare' per rimanere uniti>

  

 

Ary 30/03/2012

 

 

 

Il cammino che si compie

 

“…Perché noi siamo solo piccoli esseri umili
che occupano uno spazio datoci in prestito”

 

Non esiste nulla al mondo e nessuna forza umana che possa cambiare un destino già scritto. Un destino che si deve accettare.
Per questo non dovremmo mai cedere ad alcun rimorso o ad alcun senso di colpa. 
Non siamo noi a poter cambiare il fato, ma sta a noi vivere la vita nel migliore dei modi possibili. Questo non significa sederci e ad aspettare il corso degli eventi.
Significa solamente lavorare al fine di viverli sempre in prima persona, da protagonisti senza sprecare energie nel futile tentativo di cambiare l’imponderabile e se è possibile usare i nostri dolori come mezzo di miglioramento seguendo le nostre naturali inclinazioni.
Quanta forza ci vuole ogni giorno per riuscire in questo.
Forza che si può trovare riuscendo a percepire le piccole cose belle della vita.
Spesso queste cose ci appaiono offuscate dai grossi problemi e  non sopporto le facili filosofie che predicano i sistemi per  raggiungere la felicità, perché mai è facile e chi dice il contrario illude sé stesso. Se fosse facile, non sarebbe così bello tentare di raggiungerla, per questo ho sposato la frase che dice:


"La cosa importante non è il raggiungimento della felicità,

 ma il cammino che si compie per arrivarci"

   

Ary 28/03/2012

 

 

 

CIAO BAMBINI

Ancora la truce lama offende sulle ruote del destino che miete l'innocenza

e si spengono nel buio ventidue speranze

e noi che perdiamo tempo dietro ai nostri meschini dolori

dovremmo solo tacere...

 

Ary 14/03/2012


 

 

Donna

 

Non ho tempo, ora, per descrivere l'universo.

 

Ary 08/03/2012

 

 

Non chiamatemi artista

 

 

Per me l'arte è un mondo lontano ed inaccessibile, del quale mi accorgo che lambisco i confini senza riuscire mai ad entrarci

Mi riferisco ad ogni tipo di arte, quella dei Maestri e quella del semplice modo di vivere,

 quell'arte che fa della sopravvivenza il suo scopo e del giorno il suo pane.

A volte mi trovo a sorvolare il Suo cielo ed osservo i Suoi tratti carismatici e sconosciuti, mi faccio affascinare dalle sue forme per poi lasciare al sospiro il mio saluto.

Forse è solo la scia di sogno.

Esiste persino un tipo di arte ignorante, quella di chi non ha studiato, quella che vive di istinti ed emozioni, un'arte che sembra di cartapesta ma pur sempre vera. Vera per il poco tempo in cui sopravvive. La vera arte, invece, rimane per sempre.

 Poi ci sono i Giudici, coloro i quali si arrogano il diritto di definirti artista vero, che ti sfruttano solo per il loro tornaconto. Calpestando il sentimento.

 Arte, che propone emozioni che fluttuano effimere nel tempo per posarsi su gli occhi aperti della gente.

 Arte che cerca di aprire gli occhi chiusi di questo mondo ormai divenuto cieco.

 Per favore non chiamatemi artista.

 

 

Ary 25/02/2012

 

 


 

 

CHE L'UOMO SI RAVVEDA IN... TEMPO

 

Per convenzione abbiamo scelto di dare un inizio ed una fine al tempo misurandolo in anni, mesi, giorni. E' da così tanto tempo che il tempo viene misurato in base alla rotazione del nostro pianeta che ci sembra una cosa normale. Con l'avvento dei viaggi spaziali la letteratura fantascientifica e la stessa scienza hanno inventato nuove forme di misurazione del tempo, basate su calcoli astronomici di più larga scala. Misurazioni che non hanno fine o inizio ma solo continuità apparentemente infinita.
Ma noi piccoli esseri umani ci ostiniamo a voler dare un senso al tempo, ci ostiniamo a misurarlo con il recondito desiderio di controllarlo. Ed intanto invecchiamo, senza renderci conto che più tempo perdiamo a cercare di dare un senso al tempo, più tempo sprechiamo.
Ogni volta che strappiamo un giorno dal calendario della vita buttiamo via non solo 24 ore, non solo uno spazio misurabile in infiniti modi diversi, buttiamo via la vita stessa se ci ostiniamo a continuare ad agire con la nostra arroganza di piccoli esseri umani.

Questo è l'augurio che mi è nato questa mattina nella mente, un augurio universale:  che l'uomo si ravveda in... tempo.

 

Ary 08/01/2012